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Avere il coraggio di chiedere: parlare apertamente con il partner


In una relazione di coppia è importante sentire di poter parlare apertamente con il proprio partner. Essere liberi di esprimere se stessi con l’altro è una competenza tipica delle coppie che sono capaci di comunicare tra loro in maniera funzionale. Proprio come bisogna saper chiedere, è importante allo stesso tempo accettare ciò che l’altra persona ci esprime, provando ad accogliere, senza stare sulla difensiva, quanto ci viene detto o richiesto.



Lo scambio aperto dei rispettivi bisogni aiuta a incrementare i livelli di intimità tra i membri della coppia; una comunicazione sincera è utile per riuscire a stabilire un dialogo sereno, dove non sono presenti rancori o dinamiche ricattatorie e vendicative che entrano in gioco quando non vengono espressi pensieri, sentimenti, emozioni e vissuti personali.


Il non chiedere porta alla discomunicazione. Con questo termine si intende una forma di interazione all’interno della quale i messaggi impliciti possono creare un'interferenza con quelli espliciti. C’è un messaggio tra le righe che arriva all’interlocutore ma che noi non esprimiamo in maniera diretta.


  • Cosa succede?

Non comunicando spingeremo l’altro a elaborare una serie di informazioni basate anche sul messaggio implicito, andando inevitabilmente a interpretare personalmente il “non detto”, senza avere una visione d’insieme oggettiva dell’accaduto e di quanto è stato comunicato.


  • A questo punto come potrebbe procedere la comunicazione?

Ciò che la persona ci darà come risposta sarà frutto di un’elaborazione soggettiva che porterà l’interazione su piani differenti: un messaggio psicologico, implicito, ed uno manifesto. L’interpretazione subirà delle interferenze tra i due messaggi. Questo meccanismo spesso entra in gioco in quelle discussioni ripetitive dove entrambi i partner continuano a ripetere gli stessi concetti avendo la sensazione di non essere comunque compresi dall’altro. Tale modalità incrementa i livelli di frustrazione e allontana emotivamente i membri della coppia i quali si percepiranno come degli avversari in una lotta ad armi impari dove ognuno cercherà di prevaricare sull’altro per far valere le proprie ragioni.

Questo tipo di discussioni sono “a perdere” da entrambe le parti proprio perché non sono volte ad una vera e propria comprensione di quello che l’altro sta provando a comunicarci.


  • Cosa si può fare per evitare tutto ciò?

Parlare chiaramente senza attaccare il nostro interlocutore. Dire ciò che si desidera, ciò che ci da fastidio e ciò che vorremmo o che ci aspettiamo dall’altro. Non dovremmo aggredire l’altro se non risponde immediatamente come vorremmo ai nostri bisogni. Piuttosto riportare come ci si sente e cosa si vorrebbe, prestando attenzione anche alla comunicazione non verbale, quindi all’espressione del viso, al tono della voce, ai gesti e alla postura.

Lasciare spazio e tempo all’altro per esprimersi, ascoltando senza interrompere, giudicare, criticare o mandare messaggi corporei di non accoglienza e rifiuto.


  • Quale potrebbe essere il rischio altrimenti?

A volte si può dare per scontato che una persona che ci conosce bene sappia e sia quasi in grado di “leggerci nella mente”. Ci rimaniamo male se ciò non sempre avviene. Solitamente la reazione all’incomprensione è una reazione di dispiacere espressa sotto forma di rabbia, perché più immediata.


Se vuoi qualcosa dal tuo partner, chiediglielo.


Pausa riflessione:

Prova a pensare a quei bisogni inespressi o a quelle domande che non hai mai fatto al tuo partner. Si può anche provare a scriverle su un foglio prestando attenzione alle emozioni provate mentre si riflette. Può essere utile iniziare la frase con “Io mi sento…”, proprio per personalizzare il vissuto. Prova a riflettere in quali occasioni si innescano quei meccanismi disfunzionali che non permettono di parlare apertamente con il proprio compagno. È un qualcosa di nuovo? Oppure è una modalità che si ripete a livello relazionale in diversi contesti? Prova a domandarti “Cosa mi impedisce di chiedere esplicitamente qualcosa che desidero?”



Queste possono essere strategie utili per tenere monitorato e comprendere alcuni dei nostri comportamenti e atteggiamenti. Ciononostante, ogni persona ha i propri tempi per cambiare e soprattutto è l’individuo stesso che decide quale cambiamento è più giusto fare e quale no. Sono modalità interattive, in alcuni casi automatiche e difensive, e per questo necessitano inevitabilmente di una certa dose di tempo per poter essere individuate e modificate.




 

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